07/08/13

Editorialo: Un piccolo messaggio personale a quei figli di puttana col vizio degli incendi

Chissà cosa stiano pensando ora nel vedere il risultato del loro gesto.

Io anche quest'estate rimango senza parole. Ettari ed ettari di meraviglia mandati in fiamme. Paradisi terrestri che avrei voluto vedere, paradisi che sono stati luoghi della mia infanzia e di chissà quanti di voi, feriti profondamente da individui che nemmeno lontanamente possono essere definiti persino animali. Non mi interessa quale sia la ragione che li porta a compiere un atto ignobile come quello di appiccare un incendio. Un momento, ho scritto "ragione"... no, non è il termine più adatto visto che una atto del genere denunci apertamente una totale assenza di ragione in quelle merde. Fate come se avessi scritto motivo, forse è meglio.
Ad ogni modo, quei posti sapranno riprendersi col tempo. Ci possono volere decenni, ci possono volere secoli, ma sapranno tornare allo splendore perduto. E a quelli cosa rimarrà? Io spero come minimo una bella condanna, ma di fatto in mano avranno solo un pugno di cenere. E magari anche un bel pugno nei coglioni ogni giorno come risveglio non ci starebbe male.
Mi dispiace ma non posso farci niente se ciò che provo è la speranza che questi  criminali ci rimangano in quell'inferno che ogni estate creano.

Fate un bel favore al mondo: MORITE.
E de pressi.

47 - Sul Fuoco nei campi.
Si decreta che chiunque venga trovato ad appiccare volontariamente un incendio in un campo coltivato, o coltivabile a vigna o ad orto (praticamente tutt ndt), paghi una somma in denaro tale da risarcire il danno da lui provocato. Ma se egli non dovesse pagare che gli venga tagliata la mano destra.
Ecco la pena prevista per i piromani il documento che diversi studiosi considerano uno dei primi esempi di Costituzione del mondo: la Carta de Logu.

Spero che qualcuno di voi abbia letto questo piccolo pensiero. Rifletteteci, poi giustizia vi sodomizzi.

1 commento:

  1. Minca mia a 'osatrus chi ponei fogu, fillus de grandissima bagassa egua. S'ia bolli bocì a corpus de mateddu a sfrontadura.

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